La legge prevede determinate eccezioni sull’utilizzo della cintura di sicurezza. In alcuni casi, infatti, è possibile non indossarla: ma solo se l’eccezione è giustificata.
L’uso della cintura di sicurezza, nel nostro ordinamento, è obbligatorio sia per i passeggeri sui sedili anteriori che per quelli sui sedili posteriori. Si tratta di un obbligo disposto dal Codice della Strada: si tratta di una misura fondamentale in grado di ridurre il rischio di lesioni gravi o mortali in caso di urti, di distribuire l’energia stessa dell’urto, di contenere il corpo nel sedile, di prevenire il contatto con l’interno dell’abitacolo, ma anche di collaborare con altri sistemi di sicurezza, limitare le lesioni da colpo di frusta e non solo.
La cintura di sicurezza, insomma, è tra le misure di prevenzione più efficaci per ridurre il la gravità delle conseguenze di un incidente stradale. In alcuni casi, però, questo obbligo non sussiste. Si tratta, chiaramente, di casi particolari. Tra questi, ad esempio, troviamo quei veicoli non dotati di cintura di sicurezza perché immatricolati prima dell’obbligo di installazione, ma non solo. Anche conducenti e passeggeri dei veicoli utilizzati per servizi di emergenza o soccorso, infatti, non sono tenuti ad indossarla, ma solo durante le operazioni di emergenza.
Guidatori professionisti, patologie mediche e non solo: le eccezioni all’obbligo di indossare la cintura di sicurezza
Allo stesso modo, questa eccezione è prevista anche per i guidatori professionisti, come autisti di taxi e NCC, ma solo durante il trasporto di passeggeri nei centri abitati, per le donne in gravidanza se in possesso di uno specifico certificato medico, di persone con patologie mediche, di conducenti di veicoli per la raccolta e la consegna di merci, per forze armate e forze dell’ordine. Queste esenzioni, comunque, vanno debitamente giustificate.
Il mancato rispetto dell’obbligo di indossare la cintura di sicurezza ha come conseguenza una sanzione amministrativa e, in qualche caso, delle conseguenze aggiuntive. Per quanto riguarda la sanzione pecuniaria, si rischia una multa che va da 83 a 332 euro. E non è tutto. Al conducente, infatti, vengono sottratti 5 punti dalla patente. Questo vale anche se la violazione è commessa dal passeggero. Se la stessa violazione viene commessa due volte nell’arco di due anni, inoltre, si rischia anche la sospensione della patente per un periodo che va da 15 giorni a 2 mesi. Se il passeggero è un minorenne, in tal senso, la responsabilità ricade interamente sul conducente, mentre la multa viene inflitta direttamente al passeggero se questo è maggiorenne.