Le famiglie italiane possono tirare un sospiro di sollievo grazie a una serie di misure introdotte per fronteggiare il calo delle nascite. Scopriamo insieme quali iniziative stanno aiutando a sollevare un po’ il peso economico da chi decide di avere figli.
Gli ultimi anni non sono stati affatto facili per l’Italia, soprattutto se guardiamo ai numeri che riguardano le nascite. Da più di un decennio, c’è stato un vero e proprio tracollo demografico che ha visto svanire all’incirca 200.000 piccoli cittadini dal panorama nazionale. Una flessione iniziata nel 2008 che ha spinto l’esecutivo a mettere in campo alcune contromosse.
Siamo ormai prossimi al 2025 e diventa cruciale conoscere quali sono le agevolazioni che il governo ha messo a disposizione delle famiglie. Questi interventi cercano di porre un argine alla diminuzione delle nascite, offrendo un aiuto concreto al bilancio familiare e dando una spinta alla crescita demografica.
L’assegno unico e universale, una mano tesa alle famiglie
Un aiuto non da poco arriva dall’assegno unico e universale per i figli. È pensato per chi ha figli fino ai 21 anni e senza limitazioni per i ragazzi con disabilità. L’entità dell’assegno cambia a seconda dell’ISEE e ci sono delle piccole chicche in più, come un aumento del 50% per il terzo figlio e i bimbi al di sotto dell’anno. Basta fare un salto virtuale all’INPS per richiederlo.
Non finisce qui, perché dal 2023 è possibile godere di uno sgravio contributivo, un incentivo pensato per le mamme con due pargoli sotto i 10 anni o con tre figli fino ai 18 anni. Questo può valere fino a 3.000 euro all’anno da suddividi in comode mensilità. Una boccata di aria fresca che durerà fino al 2026 e che si può chiedere direttamente al proprio capo, sia che si lavori nel settore pubblico o privato.
Bonus vari e detrazioni: le armi in più per il bilancio familiare
C’è poi l’assegno di maternità, un contributo non indifferente offerto dai comuni e erogato dall’INPS. Si rivolge a chi non ha altre forme di indennità per la maternità e si parla di poco più di 400 euro al mese per cinque mesi. È pensato per chi ha un ISEE non troppo elevato e va richiesto entro sei mesi dal lieto evento, sia esso una nascita o un arrivo in famiglia per adozione o affido.
Poi ci sono i bonus per l’asilo nido, un aiuto concreto per le spese dei più piccoli, che copre – a volte del tutto – le rette o i costi dell’assistenza domiciliare. Ci sarà un incremento di 600 euro per each bambino nato nel 2024 che si aggiunge al primo figlio sotto i 10 anni già presente.
Ma le detrazioni fiscali non sono da meno: tra scuola, università, sport, abbonamenti ai mezzi pubblici o spese mediche, c’è una fetta del 19% delle spese che può essere detratta dalle tasse. E per i libri di testo, alcune regioni si sono mosse con un bonus che può raggiungere i 500 euro per ogni figlio che va al liceo o alla media. Basta tenere l’occhio aperto sui bandi regionali e farne richiesta al proprio comune.
Infine, ci sono la Carta del Merito e la Carta Cultura, due nuovi introiti che hanno sostituito il vecchio Bonus 18 anni, un credito di 500 euro per l’istruzione e la cultura. E se in famiglia c’è qualcuno con la passione per la musica, il bonus musica potrebbe fare al caso vostro. Si può detrarre il 19% delle spese sostenute fino a un massimo di 1.000 euro per figlio tra i 5 e i 18 anni, con la sola condizione di avere un reddito non troppo alto. Nessuna domanda da compilare, si fa tutto al momento della dichiarazione dei redditi, assicurandosi solo che i pagamenti siano tracciabili.
“La vera misura del benessere di una società si trova nel modo in cui tratta i suoi bambini”, affermava Nelson Mandela, e l’Italia sembra prendere questa massima molto sul serio, fronteggiando la sua crisi demografica con un ampio ventaglio di misure di sostegno alle famiglie.
Di fronte a un calo delle nascite che minaccia il futuro del Paese, il governo ha introdotto politiche come l’assegno unico e universale e lo sgravio contributivo per le madri lavoratrici, dimostrando un impegno concreto nel sostenere la natalità. Tuttavia, la vera sfida rimane quella di creare un ambiente in cui le famiglie si sentano sicure e supportate non solo economicamente, ma anche socialmente e culturalmente, per accogliere nuove vite.
Queste misure rappresentano passi importanti, ma è fondamentale continuare a lavorare su un tessuto sociale che valorizzi la famiglia e l’educazione, pilastri irrinunciabili per la crescita e il benessere di una nazione. Solo così potremo sperare in un’Italia rinvigorita, pronta ad affrontare le sfide del futuro con nuove generazioni al suo fianco.